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  • L'intervista

    Il settore delle costruzioni continua a risentire dei riflessi della grave crisi recessiva degli anni scorsi soprattutto nelle regioni meridionali.  “L’edilizia? Rimossa dall’agenda di Comune e Provincia” Spinelli (Feneal Uil): “Opere ferme o incompiute, investimenti al palo, pochi cantieri aperti e nessun cenno di dialogo proficuo ed operativo con le organizzazioni sindacali”. Richiesto un incontro in sede istituzionale per definire una road map di interventi possibili a sostegno dell’occupazione nel comparto.

    Patrizia Spinelli (Feneal Uil)
    “Stiamo assistendo da diverso tempo a questa parte ad una sorta di rimozione dell’edilizia dal panorama politico/istituzionale provinciale. Si parla con insistenza di rilancio dell’economia salernitana; di nuovi programmi per la ripartenza dell’industria e del turismo, ma investimenti e cantieri sono drammaticamente al palo. Si è venuta a creare una situazione insostenibile e quel che è peggio è che si percepiscono pochi segnali di consapevolezza della gravità della situazione. Fatta qualche dovuta eccezione, c’è certamente un deficit di attenzione incomprensibile”. Patrizia Spinelli - segretaria provinciale della Feneal Uil (lavoratori dell’edilizia) - rimette, quindi, al centro della discussione una filiera particolarmente estesa – composta non solo da imprese di costruzioni, ma anche da una miriade di piccole realtà dell’artigianato, dall’impiantistica alla pavimentazione, agli infissi ed al legno/arredo più in generale, fino ad arrivare alle professionalità sempre più digitalizzate della progettazione esterna ed interna - che continua a vivere un ciclo negativo.  [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Il caso virtuoso del Distretto degli Iblei,  nel Sud della Sicilia, che riunisce Enti Locali ed operatori della filiera estesa dell’accoglienza. Marchi di territorio per il turismo di qualità Certificazioni volontarie per “spingere” la crescita dell’offerta e per puntare alla captazione di flussi di mercato in grado di portare maggiori risorse e di innalzare il tasso di permanenza.
     

    E’ da anni che si continua a parlare di piani e strategie in grado di valorizzare pienamente le risorse turistiche del Mezzogiorno nell’ambito di una competizione che, naturalmente, risulta sempre più “allargata” in termini di mercati da conquistare e di “utenze” da canalizzare all’interno dei confini nazionali. L’evidenza dei numeri conferma la bontà dei percorsi “dal basso” finalizzati sostanzialmente alla promozione di una logica di distretto o di area vasta; basata, prima di tutto, sulla ricerca di formule “aggregative” dei vari soggetti pubblici e privati che concorrono a rendere attrattivo un territorio.  [continua]




    Lo speciale

    Avviato un processo innovativo di cooperazione con tutti gli operatori dell'area vasta. E Montalbano “spinge” il Sud della Sicilia Gli arrivi internazionali sono aumentati del 60% negli ultimi cinque anni. Il Distretto Turistico degli Iblei  ha varato la Carta di Valorizzazione del Territorio.

    Il Commissario Montalbano
    Come costruire e sostenere un modello di successo nell’ambito della competizione dei territori in relazione alla captazione di flussi turistici sempre più diversificati ed internazionalizzati? Il Censis ha analizzato ed illustrato il caso dell’area Iblea nel Sud della Sicilia, un caso che vale la pena di conoscere soprattutto per i riferimenti operativi che offre a tante altre aree del Mezzogiorno in grave ritardo dal punto di vista della crescita degli arrivi e delle presenze di visitatori soprattutto dall’estero.
    L’area Iblea in Sicilia.
    “Il Sud della Sicilia, e in particolare l'area Iblea (Ragusa, Modica, Scicli, ecc.) - si legge in una nota del Censis - è protagonista negli ultimi anni di un fenomeno di progressiva scoperta da parte di un'utenza nazionale e internazionale. Il turismo si sta rivelando sempre di più una fondamentale risorsa per l'economia di questo territorio, che ha enormi potenzialità.  [continua]




    Lo speciale 2

    Se ne è parlato in “Smile Everywhere” con Laura Morgagni, Direttore “Fondazione Torino Wireless”. Città intelligenti-Futuro sostenibile

     
    Il “Cluster SmartCommunitiesTech” ha già aggregato 158 Comuni: oltre 1300 progetti che hanno generato un valore di investimenti per 3 miliardi e 700 milioni di euro. 

    Luca Iovine
    di Luca Iovine*
     
    Il livello di urbanizzazione è in continua crescita: oggi il 54% della popolazione mondiale vive in aggregati urbani ed è previsto che tale percentuale continui a crescere (66% nel 2050). In Europa, a fronte dell’attuale 73% di popolazione concentrata negli agglomerati urbani, è previsto un incremento fino all’80%. In questo processo di cambiamento, le città rivestono un ruolo cruciale per la crescita sostenibile ed inclusiva e sono centro di attrazione di investimenti e sviluppo di innovazioni. Le aree urbane, responsabili di circa il 75% del consumo mondiale di energia e dell’80% delle emissioni globali di CO2, rappresentano infatti un concentratore di esigenze di cambiamento e un moltiplicatore delle relative opportunità di impatto ambientale, economico e sociale. 
    @LucaIovine6
    Company Trainer
     
    Per saperne di più ascolta il podcast della puntata: 
    http://kisskiss.it/ascolta-le-repliche/sermons.html?catid=148
     
    Se ti interessa approfondire un tema economico e tecnologico o se hai una esperienza di “impresa innovativa” da raccontare, segnalacelo scrivendo a smile@kisskiss.it, Max Giannini e Luca Iovine proveranno a darti voce nella versione SMAU EDITION di SMILE EVERYWHERE.  [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Con il calo del prezzo del grano in pericolo anche i prodotti della tradizione popolare. Coldiretti. Il consumo di pane dimezzato in dieci anni. Raggiunto il minimo storico con appena 85 grammi a testa al giorno per persona. Significativa regressione progressiva: nel 2010 erano 120 gr.; nel 2000 180; nel 1990 197 e nel 1980 intorno ai 230 pro capite.

    I consumi di pane degli italiani si sono praticamente dimezzati negli ultimi 10 anni ed hanno raggiunto il minimo storico con appena 85 grammi a testa al giorno per persona. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale del Pane che si è celebrata il 16 ottobre scorso, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell'Alimentazione.
    “Il calo – sottolinea la Coldiretti - ha avuto un’accelerazione negli ultimi anni con il consumo di pane che nel 2010 era di 120 grammi a testa al giorno, nel 2000 di 180 grammi, nel 1990 di 197 grammi e nel 1980 intorno ai 230 grammi che sono valori comunque molto lontani da quelli dell’Unità d’Italia nel 1861 in cui - ricorda sempre la Coldiretti - si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno”.  [continua]




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