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  • I numeri dell'economia

    La classifica per tasso di incidenza di questa tipologia di aziende sul totale di quelle iscritte nei registri delle Camere di Commercio. Imprese “under 35”, Salerno sempre al top Ai vertici della graduatoria le province con gravi problematiche di accesso al mondo del lavoro da parte dei giovani. Commercio, costruzioni, alloggio e ristorazione i comparti più gettonati. Ma il ciclo medio di vita non supera i trentasei mesi.

    Cresce il peso delle imprese under 35
    (Er.Pa.) - La dinamicità imprenditoriale di un territorio è senza dubbio un indicatore importante per analizzare il suo “stato di salute”. Ma nel caso delle imprese “under 35” la “mappa” che si delinea in base ai dati del sistema camerale sembra evidenziare che sono le aree del Paese con più problemi dal punto di vista dell’inserimento nel mercato del lavoro a segnalarsi per una grande e diffusa vivacità.  Se da un lato, quindi, si tratta di un elemento positivo – perché dimostra che l’approccio al circuito economico e produttivo è radicalmente cambiato nel giro di pochi anni da parte delle giovani generazioni soprattutto del Sud  – dall’altro emerge con tutta chiarezza che è arrivato il momento di sostenere in maniera organica questa tipologia di (auto) impresa, provando prima di tutto a creare tutte le condizioni adatte a superare la soglia di mortalità che si colloca in media pericolosamente a trentasei mesi dalla nascita.  [continua]




    Lo speciale

    La relazione di fine mandato del leader degli industriali pone in evidenza le tematiche legate al ruolo attuale dei corpi intermedi. Maccauro: “La sfida di costruire una nuova classe dirigente” Il presidente di Confindustria Salerno: “Spesso assistiamo a contrasti e contrapposizioni che inducono a dare spazio alla tecnocrazia e al leaderismo o, peggio ancora, all’autoritarismo, quando sarebbe necessario puntare ad una élite coesa, capace di fare squadra e forte nel cogliere obiettivi collettivi condivisi”. 

    Il presidente degli industriali salernitani Mauro Maccauro
    (Er.Pa.) - “Ritengo che sia la precondizione dello sviluppo di questo territorio: la costruzione di una classe dirigente capace di interpretare le esigenze del nostro tempo, della nostra società. Nel percepito dei più, la classe dirigente si sostanzia in quell’insieme di persone che occupa ruoli direzionali nel campo della politica e delle istituzioni. Non è cosi, o meglio, non è solo così. Esistono pezzi di classe dirigente anche in economia, nel sociale, nel mondo della cultura e della ricerca ed è precisa responsabilità di ciascuno di questi ambiti fare nascere e coltivare nuove generazioni di classe dirigente perché siano protagoniste del futuro”. La riflessione del presidente uscente di Confindustria Salerno – Mauro Maccauro – nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione che guida dal 2012 (l’ultima del suo mandato) si è concentrata su una tematica che è da ritenersi fondamentale per provare a stimolare dal basso dinamiche di crescita del Mezzogiorno non effimere, ma strutturali.  [continua]




    Lo speciale 2

    Le iniziative promozionali nell’ambito del World Travel Market che si è svolto dal 7 al 9 novembre scorsi. Montalbano “star” degli Iblei a Londra Il successo della fiction tv ha contribuito a fare conoscere i paesaggi, il mare ed i centri storici della zona meridionale dell’isola ad un pubblico molto vasto. Altro importante contributo è derivato dall'inserimento nel 2002 da parte dell'Unesco delle città barocche nella lista dei siti patrimonio dell'Umanità. 

    Il commissario Montalbano traina gli Iblei anche a Londra
    Al Wtm (World Travel Market) di Londra è stato presente anche quest'anno il Distretto Turistico degli Iblei, soggetto che riunisce Enti Locali ed operatori di un territorio vasto, (ben 19 comuni, tra cui Ragusa, Scicli, Vittoria e Modica) “oggetto di un fenomeno, nazionale ed internazionale, che si potrebbe definire - scrive il Censis -  di scoperta tardiva”. “Si tratta di una destinazione turistica - spiega la nota del Censis - oggettivamente penalizzata dal posizionamento geografico periferico e da una storica carenza di collegamenti e di infrastrutture: in sostanza un territorio straordinario ma difficile da raggiungere ed anche per questo meno noto rispetto ad altre destinazioni classiche della regione”.  [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    I dati del Dossier Coldiretti presentato in occasione dell’inaugurazione di “EatStory” nell’area archeologica di Pompei. Il food shopping conquista gli stranieri I generi alimentari costituiscono il primo obiettivo e battono souvenir, moda ed artigianato. Complessivamente tra il consumo di pasti nella ristorazione (14 miliardi) e l’acquisto di cibo e vino nei negozi e nei mercati (12 miliardi), i visitatori provenienti dall’Italia e dall’estero hanno speso circa 26 miliardi di euro.

    “Più di sei stranieri su dieci (62%) durante la permanenza in Italia fanno shopping di cibo che batte nettamente negli acquisti i tradizionali souvenir (50%), l’abbigliamento (48%) e l’artigianato (25%)”. Questo lo scenario che emerge dal Dossier Coldiretti presentato in occasione dell’inaugurazione di “EATSTORY - da noi il cibo ha una storia”, il progetto, realizzato nell’area archeologica di Pompei, che per tutte le festività di Natale e di fine anno, “punta a fare rivivere ai visitatori degli scavi atmosfere e sensazioni del passato con la degustazione di pietanze o l’acquisto di prodotti preparati secondo le tecniche in uso all’epoca dell’eruzione”. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Mentre diventa sempre più difficile fare previsioni sull’andamento dell’economia meridionale nei prossimi 12-24 mesi, appare evidente il ruolo delle dinamiche innovative dell'ospitalità. Il più forte “attrattore” turistico? Il cibo di qualità I numeri conferiscono sostanza alla centralità del food quale elemento portante delle nuove strategie di sviluppo economico ed occupazionale. Il problema sostanziale resta, senza dubbio, l’individuazione di un modello di sviluppo capace di ricalibrare interventi (e finanziamenti) sulla base di quanto le imprese hanno saputo fare (da sole) nei duri anni della crisi recessiva.

    Diventa sempre più difficile fare previsioni sull’andamento dell’economia meridionale nei prossimi 12/24 mesi. Tra l’altro, il gioco delle micro/percentuali in aumento o in diminuzione da tempo offusca il vero tema da affrontare in maniera chiara e con un’adeguata dose di pragmatismo. Il problema sostanziale resta, senza dubbio, l’individuazione di un modello di sviluppo capace di ricalibrare interventi (e finanziamenti) sulla base di quanto le imprese hanno saputo fare (da sole) nei duri anni della crisi recessiva. Insomma, si dovrebbe prendere atto del mutato scenario e procedere di conseguenza. Per fare un esempio concreto: la vera novità in provincia di Salerno (ma anche in larga parte della Campania e di molte altre regioni del Mezzogiorno) riguarda il consolidamento e la crescita del giro di affari di un consistente numero di imprese agricole impegnate nella produzione di ortofrutta di qualità e nel segmento della quarta gamma.  [continua]




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