contatore accessi free Salerno Economy - Blog di informazione economica
  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Il “traino” della città capoluogo ha bisogno di una “cornice” sistemica per mettere insieme reti produttive e di servizi complesse. La “Grande Salerno” è “green” e tecnologica "Manifatturiero innovativo, turismo ambientale e agro-industria di qualità legata al  territorio. Così può ripartire il progetto di un’area urbana aperta e fortemente attrattiva".  

    di Pasquale Persico e Ernesto Pappalardo
    Questo articolo è apparso sul Mattino (Edizione Salerno) sabato 3 dicembre. E’ il secondo di una serie di approfondimenti che si pongono l’obiettivo di contribuire ad individuare i nuovi profili economici e produttivi potenzialmente realizzabili del territorio provinciale diviso in quattro sub/comprensori.
    Tutti gli indicatori economici che riguardano l’agglomerato territoriale composto dal perimetro municipale sul quale insiste la città di Salerno e dalle aree confinanti direttamente ed in minima parte indirettamente (Valle dell’Irno, Picentini, Piana del Sele/Alto Sele, litorale costiero fino ad Agropoli/Paestum) - escludendo la Costa d’Amalfi che permane in una condizione di splendido “isolazionismo dorato” - conducono alla constatazione di un’identità “in bilico”, un vero e proprio “ibrido” non fertile.  [continua]




    I numeri dell'economia

    Il 50° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese (2016).  Famiglie, è corsa al risparmio Giovani in grande difficoltà. Rispetto alla media, redditi più bassi del 15% (e del 26,5% rispetto ai loro coetanei di venticinque anni fa) e ricchezza inferiore del 41%. 

    Il clima di incertezza stimola il risparmio
    (Er.Pa.) - Il cinquantesimo Rapporto del Censis rilancia l’immagine di un Paese travolto dall’immobilismo sociale e dalla triste constatazione che i figli avranno una qualità media della vita inferiore a quella dei padri. Ed è questa prospettiva che genera incertezza provocando un grande sforzo di accumulazione aggiuntiva di risparmio per fare fronte ad eventuali ulteriori problematiche nella gestione della complessa quotidianità delle famiglie. In altre parole: manca lo slancio per costruire pezzi di futuro importanti, si è troppo concentrati nel breve periodo, alle prese – come tra l’altro confermato recentemente dall’Istat – con una crescente constatazione di impoverimento reale rispetto agli anni precedenti.  [continua]




    Lo speciale

    Il 50° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese (2016).  La manifattura resta strategica “L'Italia è ancora al 2° posto in Europa per valore della produzione. I sette anni di crisi hanno però lasciato il segno: il comparto, che valeva il 17,6% del valore aggiunto totale nel 2008, nel 2014 si è attestato sul 15,6%”.

    Resta fondamentale il settore manifatturiero
    (Er.Pa.) – Nella crisi recessiva degli ultimi anni ha preso forma, tra le altre, anche una crisi nella crisi: quella dei modelli di sviluppo che ha, spesso, creato ulteriore confusione, influenzando ancora più negativamente, se possibile, il processo di individuazione di “ricette” adeguate alla complessità della situazione venutasi a determinare soprattutto nel Mezzogiorno. Il Censis (50° Rapporto) evidenzia un postulato che resta per molti aspetti fondamentale: la centralità del manifatturiero. “L'Italia - scrive, appunto il Censis - è ancora al 2° posto in Europa per valore della produzione manifatturiera”. Sebbene il bilancio sia eloquentemente negativo.  [continua]




    Lo speciale 2

    Si può raggiungere la copertura integrale delle spese per la realizzazione dei progetti. Apicoltura, finanziamenti a fondo perduto La Regione Campania ha adottato il bando riservato alle iniziative delle associazioni di produttori finalizzate al miglioramento delle condizioni generali del micro-comparto e della commercializzazione. Risorse per € 88.013.

    Gaetano Longobardi (www.contributipmi.it)
    di Gaetano Longobardi*
    Nel contesto di una più generale rivalorizzazione del comparto agricolo si inseriscono anche alcuni segmenti che costituiscono un vero e proprio valore aggiunto sia dal punto di vista della manutenzione del territorio che sotto il profilo della salvaguardia degli equilibri ambientali. E’ il caso, per esempio, dell’apicoltura che in Campania vanta numeri di tutto rispetto e che – al di la della produzione in volume – si caratterizza per un’alta qualità media del miele. Nell’ambito del recupero delle tradizioni agricole, in questo specifico ambito di riferimento, si registrano fermenti positivi, anche alla luce delle nuove tecnologie e di una crescente ricerca di alimenti salubri e al di fuori della logica industriale dei grandi numeri. 
    *Fondatore ed Amministratore del sito www.contributipmi.it
      [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Il settore oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi. Vino, i vantaggi del Testo Unico Approvato in via definitiva dalla Camera la normativa che semplifica procedure ed iter amministrativi in materia di produzione ed commercializzazione; oltre denominazioni di origine e indicazioni geografiche; menzioni tradizionali; etichettatura, gestione, controlli e sistema sanzionatorio.

    Con l'approvazione definitiva della Camera dei Deputati, il Testo Unico del Vino è legge. In particolare la nuova normativa si concentra - si legge sul sito del Ministero delle Politiche Agricole -  su un'operazione concreta di semplificazione in merito alla produzione ed alla commercializzazione; oltre che per quanto concerne le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche; le menzioni tradizionali; l’etichettatura, la presentazione, la gestione, i controlli ed il sistema sanzionatorio. In sostanza si può adesso tenere conto di un'unica legge di riferimento per il settore “con un impianto chiaro - si legge sempre sul sito del Ministero - che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante".  [continua]




Torna indietro Stampa