Glocal di Ernesto Pappalardo
Appare sempre più evidente – alla luce delle più recenti analisi delle dinamiche economiche – che siamo solo all’inizio (si spera) di una lunga e difficile rincorsa.
Si riapre la partita per il Sud?
La Svimez: “Serve una politica industriale che non punti solamente a sostenere le eccellenze, ma finalizzata a consolidare la struttura dell'intero sistema”.
Bicchiere mezzo pieno? O ancora mezzo vuoto? Gufi, falchi, colombe? A rileggere con attenzione l’intervento del direttore Riccardo Padovani nel corso della conferenza stampa di anticipazione del “Rapporto Svimez 2016” (Roma, 26 luglio scorso), emergono alcune indicazioni molto chiare e precise. La prima. “La fase più intensa della crisi italiana è stata fortemente connotata dalla sua natura industriale, specialmente nel Mezzogiorno che, nella recessione, ha perso oltre un terzo del valore aggiunto manifatturiero. Finalmente, nel 2015 si è verificata una prima, importante, inversione di tendenza, con una dinamica maggiore rispetto a quella del Centro-Nord”. In altre parole: “L’apparato produttivo meridionale sopravvissuto alla crisi, insomma, sembra essere in condizioni di rimanere agganciato allo sviluppo del resto del Paese e manifesta una capacità di resilienza. Dalle valutazioni effettuate sulla base delle informazioni disponibili, la ripresa di una dinamica positiva del valore aggiunto risulta essere diffusa a quasi tutte le principali branche produttive, anche se eterogenea in quanto a intensità”. [continua]
I numeri dell'economia
Le previsioni della Fipe configurano la ripresa del movimento turistico interno dopo sette anni di calo.
Il mercato delle vacanze “rivede” il segno più
Numeri ancora molto lontani dai trend pre-crisi. Circa il 70 per cento degli italiani resterà a casa. Solo il 28,9% è già partito o è in procinto di farlo. Percentuale in leggera crescita (+0,6%) rispetto allo scorso anno.
Dopo sette anni tornano a crescere i vacanzieri
La lunga crisi - che almeno tecnicamente pare ormai alle spalle - lascia un’eredità difficile anche in termini di recupero dei numeri delle vacanze. Tant’è vero che le previsioni della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi/Confcommercio), pur configurando una lieve (ma significativa) crescita, anticipano che circa il 70 per cento degli italiani resterà a casa nel periodo estivo. Per l'estate 2016 la Fipe prevede “che saranno 23,5 milioni i viaggi degli italiani, finalmente in crescita dopo sette anni in calo. In aumento anche le presenza turistiche (+3,5 sull'estate 2015). In vacanza il 28,9% della popolazione (+0,6%). Sette negozi su dieci restano aperti”. [continua]
Lo speciale
Il marchio di pasta salernitana sostiene la valorizzazione dei templi greci e del museo che contiene una delle più importanti collezioni di reperti.
Pasta Amato “punta” su Paestum
Siglato un accordo di partnership per il finanziamento degli scavi archeologici nei prossimi tre anni (fino al 2018). In particolare, saranno erogate dall’azienda due Borse di Studio, finalizzate ad attività di ricerca nell’ambito degli scavi stratigrafici del Parco.
Scavi di Paestum sponsorizzati dal brand Antonio Amato
Il Parco Archeologico di Paestum e il Pastificio Di Martino, proprietario del marchio Antonio Amato, hanno siglato un accordo di partnership per il finanziamento degli scavi archeologici dei prossimi tre anni (fino al 2018). In particolare, saranno erogate dall’azienda due Borse di Studio, finalizzate ad attività di ricerca nell’ambito degli scavi stratigrafici del Parco. Il marchio di pasta salernitana Antonio Amato sarà protagonista, dunque, della valorizzazione dei templi greci e del museo nel quale è collocata una delle più importanti collezioni archeologiche d’Italia. In una nota dell’azienda si sottolinea che “Il Parco Archeologico di Paestum è un’eccellenza e dal 1998 è patrimonio mondiale dell’Unesco. Nel 2013 scavi e museo sono stati uno dei siti archeologici italiani più visitati, con 242.218 visitatori; nel 2015 ha superato la soglia dei 300mila visitatori”. [continua]
Green Style di Mario Gallo
Mobilitazione delle aziende con sit-in ed iniziative di sensibilizzazione per richiamare l’attenzione sulle gravi difficoltà di un segmento altamente strategico.
La grande beffa del grano
Confagricoltura: “Mentre giunge in Italia quello straniero, la produzione Made in Italy viene esportata a basso prezzo nel Mediterraneo”. Il prezzo è sceso ai livelli di trent’anni fa.
E’ diventata, ormai, una vera e propria emergenza che continua a tenere banco alimentando un clima di forte contrapposizione tra produttori e imprese di trasformazione. Le quotazioni del grano italiano restano al centro dell’attenzione, mentre diventa difficile porre riparo alle gravi perdite sui campi. “Il prezzo del grano - spiega in una nota Confagricoltura - è sceso ai livelli di trent’anni fa e solo nell’ultimo anno si è praticamente dimezzato. In più la beffa di trovarci nella situazione che il prodotto nazionale è pagato meno di quello importato, che aumenta sempre di più (+54% in quantità negli ultimi tre anni). E mentre giunge il grano straniero, quello Made in Italy viene esportato a basso prezzo nell’area del Mediterraneo”. [continua]
Lo speciale 2
Il settore del credito ha vissuto una profonda trasformazione con la ridefinizione e l’ampliamento dei compiti istituzionali tradizionali.
Clienti e banche? Diritti e doveri
"Nelle relazioni occorre tendere ad una protezione giuridica sostanziale di entrambe le parti contrattuali. Questa parità di armi consentirebbe al sistema nel suo complesso di ottenere una serie di benefici di non trascurabile rilievo".
L'Avv. Rosa Maria Landi
di Rosa Maria Landi*
Il settore bancario ha vissuto una profonda trasformazione con la ridefinizione e l’ampliamento dei compiti istituzionali tradizionali ed accanto alla raccolta del risparmio e l’esercizio del credito si sono affiancate anche attività finanziarie e assicurative in senso ampio che hanno trasformato profondamente sia la stessa funzione delle banche che i rapporti tra istituto di credito e cliente fruitore dei servizi.
Basti pensare al meccanismo del credito al consumo largamente utilizzato negli ultimi decenni che, consentendo attraverso lo strumento del finanziamento una dilazione di pagamento presenta molteplici vantaggi per tutti i soggetti coinvolti.
*Avvocato/Esperta in Diritto Commerciale
[continua]