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  • Green Style di Mario Gallo

    Istat-Coldiretti/L’analisi delle dinamiche del mercato occupazionale nel secondo trimestre 2015. Agricoltura, più lavoro al Sud Aumento record nelle regioni meridionali dell’11% per i dipendenti. Balzo in avanti per gli under 35 nel Mezzogiorno: +21%. Quasi un’azienda su tre (28,9%) è a conduzione femminile.

    E’ l’agricoltura del Mezzogiorno a fare segnare il maggior tasso di crescita nelle assunzioni nel 2015 con un aumento record dell’11% dei lavoratori dipendenti che sale addirittura al 31% se si considerano le sole donne. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat sul secondo trimestre dell’anno, resa nota in occasione della Giornata dell’Agricoltura italiana ad Expo. Risulta, quindi, trainante il dato rilevato nel Sud rispetto ad una crescita occupazionale complessiva che nelle campagne ha toccato il 5%. [continua]




    Lo Speciale

    Le differenze tra territori si manifestano anche attraverso le valenze operative degli organismi che attivano garanzie bancarie. Confidi a due velocità La Svimez: “Al Sud troppo piccoli e poveri, erogano il 25% rispetto a quelli del Centro-Nord. Occorre una riorganizzazione strutturale del settore”.

    3,9 mld di garanzie nel 2013 dai Confidi del Sud
    (Er.Pa.) – Se è sempre più evidente che viviamo in un Paese a due velocità, non sorprende più di tanto l’ennesima conferma del divario strutturale tra Centro/Nord e Sud anche nell’ambito dei percorsi di accesso al credito per le imprese. Si tratta di un asset strategico che finisce per determinare ulteriori gap operativi che si riflettono sulla competitività del sistema economico e produttivo meridionale. In altre parole: le relazioni con le banche diventano molto più onerose (e lente) nel Mezzogiorno che nelle altre regioni d’Italia anche in base al numero di garanzie rese disponibili dai Confidi. [continua]




    L'acquario di Luca Iovine

    Stanziati dal Governo 45 milioni per rendere operativi i progetti finalizzati all’occupabilità (legge 107). A scuola? Laboratori territoriali Le strutture finanziate dal decreto dovranno essere attivate da reti di almeno tre istituti. Il Miur potrà erogare un contributo fino a 750.000 euro. Il preside Turchi: “Indispensabile aiutare i propri alunni a costruirsi una dimensione di apprendimento permanente, il requisito essenziale per fare parte di un mondo in continua evoluzione”.

    Nella legge sulla Buona Scuola poche risorse finanziarie
    Una delle maggiori preoccupazioni dei dirigenti scolastici in merito alla contestata legge sulla “Buona Scuola” risiede nella difficoltà di rintracciare, all’interno dell’impianto normativo, le soluzioni di tipo finanziario per la gestione degli istituti scolastici. Tutte le indicazioni ed i buoni propositi riportati al suo interno, infatti, devono essere avviati “nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. [continua]




    Il lavoro

    Lo scorso 4 settembre pubblicato il decreto legislativo per il riordino della normativa.  Ammortizzatori, sfida decisiva  “Positiva la riduzione dei tempi di Cigs e Cigo per evitare il trascinarsi di situazioni ormai fallite e senza margine di rinascita; importante l’ampliamento della base interessata dagli interventi di sostegno al reddito. Ora tocca anche ai sindacati cambiare approccio”.

    Gli ammortizzatori sociali interessano 5,6 mln di lavoratori
    Lo scorso 4 settembre è stato pubblicato il “decreto legislativo per il riordino della normativa degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro”, già elaborato in prima istanza l’11 giugno ed ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In pratica il legislatore con questo intervento mira a tre obiettivi: inclusione, semplificazione e razionalizzazione. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Il divario tra le diverse aree del Paese pesa come un macigno sulla capacità di crescita del tessuto delle imprese. Se il credito non è uguale per tutti Resta ancora tutta da definire una strategia organica e non occasionale nell’ambito dell’offerta di garanzie alle banche per favorire e sostenere l’accesso ai finanziamenti delle piccole e piccolissime aziende meridionali.
     

    Uno dei punti maggiori di criticità nella difficile quotidianità delle aziende meridionali è senza dubbio la relazione con il sistema del credito. La questione – come è ben noto – è da sempre soggetta a due interpretazioni. Da un lato quella degli imprenditori, che individuano quasi sempre oltre lo sportello l’accampamento del “nemico”; dall’altro quella delle banche che si giustificano con la ben articolata teoria del rischio legato a fattori territoriali o alla poca chiarezza del bilancio e della situazione patrimoniale delle Pmi. Il punto vero, però, è un altro: la permanente scarsa liquidità in circolazione e la disparità di trattamento – a cominciare dal costo effettivo del denaro – in relazione agli ambiti geografici di operatività degli sportelli di una stessa banca. [continua]




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