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  • Lo Speciale

    Dati Bankitalia.1/Risultano ancora in diminuzione i prestiti sul territorio regionale In Campania sofferenze al 41,7% per le aziende edili E per le Pmi il tasso si attesta al 36,3 per cento a conferma del permanere delle difficoltà. A giugno 2014 il credito erogato al settore produttivo è calato del 3,1 per cento rispetto a dodici mesi prima (ma era al -3,6% a fine 2013).

    In Campania deterioramento della qualità del credito in crescita
    di Ernesto Pappalardo

    Il clima complessivo segnala l’inizio di un cambiamento in positivo perché il trend inerente la contrazione dei flussi erogatori  risulta in riduzione, ma il deterioramento della qualità del credito si conferma ancora in crescita per le piccole e medie imprese ed, in particolare, per il comparto dell’edilizia. L’ultimo report analitico della Banca d’Italia (n. 37, novembre 2014) diffuso la settimana scorsa conferma, quindi, una situazione difficile, sebbene non manchino elementi di “rallentamento” della dinamica negativa. In ogni caso - spiega Bankitalia – “ (…) i finanziamenti bancari erogati alla clientela residente in Campania sono diminuiti dell’1,8 per cento nei dodici mesi terminanti a giugno 2014 (-2,9 per cento a dicembre 2013)”. “Il calo - è scritto sempre nel bollettino - è stato di intensità identica alla media nazionale e, in base ai dati provvisori, è proseguito a ritmi lievemente più contenuti nei mesi estivi. La riduzione dei prestiti ha rallentato sia per le famiglie consumatrici sia per le imprese indipendentemente dalla classe dimensionale”.

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    I numeri dell'economia

    Dati Bankitalia.2/Lo scenario regionale evidenzia ancora gravi criticità Imprese piccole sempre in difficoltà
    Per le aziende di maggiori dimensioni si rileva una crescita del 2% della produzione manifatturiera sia nel primo che nel secondo trimestre dell’anno (rispetto all’analogo periodo del 2013), mentre, per le aziende “small” si denota un calo pari all’1,7% nel primo trimestre ed al 3,8% nel secondo trimestre.

    Economia campana ancora in fase di stallo

    di Mario Gallo

    Economia della Campania in fase di stallo nei primi nove mesi del 2014. Questa la maggiore evidenza risultante dall’aggiornamento congiunturale dell’economia della Campania pubblicato dalla Banca d’Italia nei giorni scorsi, con la quota di imprese che rileva un aumento del fatturato pari a quella che ne segnala una diminuzione. Appare ancora debole la propensione delle imprese campane ad investire, sempre alto il numero dei disoccupati e continuano a diminuire, anche se con minore intensità, i prestiti ad imprese e famiglie.

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    Green Style

    Ismea/I numeri confermano il netto calo dei quantitativi rispetto alla scorsa campagna Olio d’oliva, produzione campana in picchiata (-40%) In Campania le zone più importanti (Cilento costiero, Colline Salernitane, Vallo di Diano ed Alto e Basso Tanagro) hanno risentito particolarmente delle basse temperature e delle piogge persistenti che hanno compromesso fioritura ed allegagione.

    Sarà del 35% il calo della produzione dell’olio d’oliva in Italia nella campagna 2014/2015. Questa la prima valutazione effettuata da Ismea in collaborazione con le organizzazioni degli operatori Aifo, Cno, Unaprol e Unasco. Confermate, quindi, le aspettative negative per un’annata da subito compromessa da condizioni metereologiche non ideali, con una primavera anomala ed un’estate molto piovosa che, in particolare, ha favorito la diffusione di attacchi di molti patogeni. Secondo gli analisti di mercato la produzione dovrebbe attestarsi intorno alle 302 mila tonnellate, in netto calo rispetto alle 464 mila (fonte Istat) prodotte nella scorsa campagna. In Campania previsto un calo della produzione di circa il 40%. [continua]




    La nota politica

    Le dinamiche dell’info/comunicazione risultano determinanti per la conquista del consenso
    La politica? A caccia di voti sui social La deriva dei partiti personali enfatizza l’esasperazione dei leaderismi ed il “dialogo” diretto, senza più l’intermediazione del circuito giornalistico, con i potenziali elettori. Sempre più determinante la presenza sul web.

    Il consenso elettorale: dal megafono ai social

    di Ernesto Pappalardo

    E’ ormai chiaro da tempo che l’accelerazione dei processi di personalizzazione dei partiti (che va di pari passo, non a caso, con la verticalizzazione delle decisioni) ha impresso una svolta non di poco conto alle “narrazioni” della politica. E’ un meccanismo consolidato che, però, continua a sorprendere, fino a diventare imprevedibile anche nella sua declinazione, per così dire, localistica. Mentre a livello centrale (nazionale) lo scenario appare estremamente “nitido” - un uomo solo al comando (Matteo Renzi) e tutto il “circo” mediatico ad inseguirlo (in quanto portatore di una dote sostanziale: l’audience con tutto quel che ne consegue) - la partita in ambito regionale e provinciale è ancora nella fase nascente. Anche se il protagonismo di alcuni sindaci dal punto di vista info/comunicativo è senza dubbio un dato di fatto sul quale riflettere.

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    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Le strategie per ottimizzare le dinamiche di crescita degli asset più competitivi del Sud
    Parchi naturali? L’oro dimenticato Le buone pratiche messe in campo nell’area protetta del Gran Paradiso: un marchio di qualità riservato alle aziende operanti nel perimetro governato dall’Ente con l’obiettivo di valorizzare tutte le produzioni che rispettano determinati standard.

    In tempi di crisi prolungata e di “rimedi” che non sembrano all’altezza della dimensione del disastro economico e produttivo in atto, forse, sarebbe meglio attrezzarsi mettendo in campo quello che si può. In proprio, senza attendere rimedi e “medicine” che – al momento – a conti fatti portano in dote al Sud tagli di fondi e di investimenti. Questa è la politica del Governo targato Matteo Renzi/Pd, almeno se vogliamo considerare i numeri (vedi alla voce dei più recenti provvedimenti del Cipe e del cofinanziamento dei fondi Ue). E, allora, occorre (occorrerebbe, per la verità) cucinare qualcosa con quello che si ha in dispensa. La risorsa principale – e non è affatto poco – è il territorio. Un territorio dotato di un patrimonio ambientale che ha pochi competitor al mondo (non solo in Italia o in Europa). Un territorio che ha giacimenti di beni culturali unici, che ha intere filiere nell’ambito dell’agroalimentare senza rivali nell’intero globo. Un territorio, insomma, che da solo potrebbe valere (se non superare) l’intero Pil (prodotto interno lordo) di intere regioni. [continua]




    High/Low Style di Mariella Nardiello

    Continua il viaggio all’interno delle tendenze del momento per ritrovare il relax perduto E negli States imperversa lo “Slow Reading” Ore di lettura in assoluto silenzio, lontano dai computer e dai cellulari in ambienti dove sono tollerati gli e-book e i tablet ma a condizione che siano disconnessi da internet.

    Clicca sulla foto per osservare i dettagli
    Rilassare il corpo, incuriosire la mente, aprire il cuore. Queste sono le semplici regole per lo "slow reader". Secondo il Wall Street Journal, la moda del momento in America è quella di frequentare club che promuovono lo "Slow Reading", ovvero ore di lettura in assoluto silenzio, lontano dai computer e dai cellulari, dove sono tollerati gli e-book e i tablet ma a condizione che siano disconnessi da Internet. La tendenza è quindi quella di assaporare momenti di relax, ormai sempre più rari, a causa della tecnologia che, secondo i promotori del movimento, rende le persone sempre più incapaci di concentrarsi in questa vita artificiosa intrappolata nella rete. Per godere del respiro intenso di una buona lettura, perciò, non dobbiamo far altro che sederci con il nostro libro (e magari un caffè o un drink), leggere in silenzio e lasciare che il cervello si (ri)abitui a ritmi più lenti e rilassati. HIGH LOW STYLE di questa settimana vi suggerisce idee per ricreare con stile, anche in casa vostra, un’ambientazione comoda dove trascorrere ore in compagnia di un buon libro. [continua]




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